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Type de textesource
TitreDe arte fuxoria
AuteursPorcellio de’ Pandoni, Giannantonio
Date de rédaction
Date de publication originale1459:1460
Titre traduit
Auteurs de la traduction
Date de traduction
Date d'édition moderne ou de réédition2002
Editeur modernePfisterer, Ulrich
Date de reprint

, p. 138

tralaltre cosse maravegliose pinsce lafaccia di venere quale iera si viva e tanto haveva naturalitade in se che mai niuno pittore hebe animo fornire la cossa da lui principata, e dicio e auctore Cicerone.

Dans :Apelle, Vénus inachevée(Lien)

, p. 138

[[4:suit Pireicus]] impero che hamenissime pinture mure ville eportici dulcissime cosse pinse Claudio nel tempo di divo Augusto.

Dans :Ludius peintre de paysages et la rhopographia(Lien)

, p. 138

Claudio nella sua scena hebbe pitture tanto maravegliose che alla similitudine delle tegole più volte volando corvi e altri ucelli rimanevano inganati.

Dans :Les oiseaux picorent les tuiles du théâtre de Claudius Pulcher(Lien)

, p. 132-133

Phidia athenese prima che altro fuxore fabrico di molte statue di metallo e rama ma sopra ogni altra cosa fece la statua di Giove quale era doro e davolio molto maravegliosa. […] Phidia sopra lialtri maestri nominato per ogni lingua face la statua di Minerva in Athene di tanta maravegliosa bellezza che di li piglio suo cognome et fu chiamata la bella Minerva. Phidia anche fece in Athene unaltra statua di Minerva laquale Pauglo Emilio fe condure in Roma edeputolle nella casa delle Fortuna. Phidia oltre le statue sopradette  fece pur in Athene una inmagine di Minerva laquale iera di vintisei cubiti di cui la materia era doro e davolio. Questa haveva uno scuto nella extremita delquale era la bataglia delle donne Amaxone con Ercole e Teseo, e nel mezo la bataglia delli dei et delli giganti. Ma nello solio cioe nello centro era lameschia delapithi et de centauri.

Dans :Phidias, Zeus et Athéna(Lien)

, p. 138

Pireicus nelle pitture humile cose asini tostrini e altre cose basse aquisto grandissima fama e gloria.

Dans :Piraicos et la rhyparographie(Lien)

, p. 138

Timoynachus biçancio elquale fu nel tempo di sacri dictatori pinse la inmagine de Iace et di Meda, tanto naturale e propria che furono vendure octanta talenti.

Dans :Timomaque, Ajax et Médée(Lien)